Dieta per disturbi gastrointestinali

Dieta per disturbi gastrointestinali

Dieta per disturbi gastrointestinali e capire cosa mangiare consigliata dal Dietista Emilio Chininea a Reggio Calabria

I disturbi gastrointestinali sono diventati ormai talmente comuni e frequenti che non sono più considerati patologici, ma un qualcosa con cui convivere giornalmente. Vengono spesso trattati con farmaci che mirano, giustamente, ad alleviare i sintomi ma non a risolvere il problema alla radice.

Se è vero che la gran parte di questi sono causati da stress, un peso importante ce l’ha anche l’alimentazione. 

I disturbi gastrointestinali comprendono quelle problematiche (non necessariamente considerate patologiche) che si verificano nel tratto digerente. Questi disturbi sono molto variegati e comprendono: reflusso gastroesofageo, gonfiore, flatulenza, dispepsia, bruciore allo stomaco, ecc.

Per l’ampia varietà di questi disturbi non si può generalizzare e suggerire un’alimentazione che vada bene per tutti. Si possono però considerare alcuni concetti chiave che generalmente sono all’origine di questi disturbi.

Quindi ti dirò quindi seguito quali sono i più frequenti disturbi gastrointestinali e cosa mangiare.

Generalmente una dieta per disturbi gastrointestinali dovrebbe prevedere l’esclusione dei cibi confezionati, molto presenti nelle nostre tavole: crackers, biscotti, prodotti impanati, patatine, dolci, insomma tutto ciò che è elaborato (questo consiglio vale, ad esempio, anche nella dieta per diabetici). 

Oltre questi ci sono però anche molti alimenti non confezionati che sono dannosi per lo stomaco e per l’intestino: mi riferisco ad alcool, formaggi, dolci, sughi, ecc.

In alcune condizioni, come la gastrite e il reflusso per l’appunto, vi sarebbero da escludere almeno inizialmente anche cibi “sani” come pomodoro, cioccolato fondente, agrumi, tè, cibi speziati, ecc. 

In particolare per chi soffre di reflusso, bisogna fare attenzione a non eccedere con i grassi (anche a quelli buoni come olio d’oliva e frutta secca) che rallentano molto la permanenza di cibo nello stomaco e favorirebbero la risalita di acido. 

In particolare la cena deve essere leggera, evitando brodi, sughi, ma anche passati di verdure. Un esempio potrebbe essere del pesce al forno o della carne arrostita accompagnata con un piccolo contorno di verdure e poco pane. 

Un altro disturbo piuttosto frequente è il gonfiore addominale che può avere molte cause e che in genere è dovuto ad uno squilibrio della flora batterica. In questi casi valgono più o meno i consigli precedenti, anche se in chi soffre di gonfiore bisogna ridurre inizialmente l’apporto di fibre (legumi e cibi integrali, ma anche verdure) e poi procedere con l’inserimento. Il consiglio, comune a tutti i disturbi intestinali, è di evitare pasti abbondanti e fare degli spuntini durante la giornata.

In questo modo l’intestino riesce a digerire il tutto senza creare troppi disturbi.

Diverse sono invece le diete per malattie dell’apparato digerente: oltre ai disturbi più comuni esistono una grande varietà di patologie da trattare necessariamente con terapia farmacologica (solo su prescrizione medica) ma dove l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale per evitare un riacutizzarsi.

Mi riferisco ad esempio a malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), come il morbo di Chron, oppure alla diverticolite. 

La dieta per patologie apparato digerente deve essere molto attenta soprattutto in fase acuta e a seconda del tipo di malattia deve essere prevista un’alimentazione appropriata, anche a secondo delle preferenze del soggetto.

Nel mio studio a Reggio Calabria elaboro per l’appunto diete per malattie dell’apparato digerente e per disturbi gastrointestinali. Previa prescrizione medica e dopo un’attenta anamnesi sviluppo in seguito un piano alimentare personalizzato.

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