Gli amminoacidi ramificati che prendono gli sportivi fanno male al fegato, al cuore e ai reni? Scopriamo cosa c’è di vero, studi alla mano.
I Branched Chain Amino Acid, ovvero: amminoacidi a catena ramificata. Sono un gruppo di 3 amminoacidi (Leucina, Isoleucina e Valina) che hanno caratteristiche diverse da tutti gli altri e si trovano naturalmente e in quantità notevoli nella carne. Possiedono azioni anticataboliche, avviano la sintesi proteica e stimolano la gluconeogenesi (quando l’organismo, non disponendo di glucosio per il mantenimento della glicemia, ha la necessità di ricavarlo da fonti diverse).
I BCAA sono utili in tante situazioni, ma va capito il loro reale utilizzo. Gli sportivi, ad esempio, sono quelli che maggiormente possono beneficiarne di una eventuale integrazione.
Sono tante però le preoccupazioni attorno a questi 3 amminoacidi, come quelle verso le proteine. Saranno vere?
Le ho volute raccogliere per smitizzarle una ad una.
I BCAA servono per la crescita muscolare?
Gli amminoacidi ramificati, essendo solo 3 amminoacidi, non possono da soli favorire la crescita muscolare. E’ una questione biochimica, ma anche logica.
Se ho a disposizione solo un certo numero di mattoni, non posso costruire un palazzo. Gli amminoacidi sono i mattoni, ma i BCAA rappresentano solo 3 dei 20 amminoacidi che troviamo negli alimenti. Come possiamo pensare che possano bastare per “costruire” le proteine corporee?
In realtà questa domanda deriva dal fatto che la leucina stimola fortemente la sintesi proteica (1). E questo è confermato da tantissimi studi, ma è ovvio che da sola non basta.
Un conto è dire che avviano la sintesi proteica, un conto è dire che servono per la crescita muscolare.
I BCAA fanno male al fegato?
Un giorno mi scrive una ragazza chiedendomi se la dose di amminoacidi ramificati che le ho consigliato fosse pericolosa per il fegato. Una preoccupazione di tanti, della quale non ho mai capito la fondatezza.
Cerco di spiegarmi: normalmente tutte le sostanze che introduciamo con la dieta (nutrienti e xenofobe, cioè sostanze estranee al nostro organismo) vengono filtrate dal fegato. È un passaggio spesso necessario.
Ci sono invece alcune sostanze che sfuggono al filtro epatico. E tra queste ci sono i BCAA che invece di arrivare al fegato per essere “elaborati”, giungono direttamente nel circolo sanguigno e quindi nel muscolo dal quale vengono captati. E in questo senso hanno effetti anticatabolici e di stimolazione della sintesi proteica.
A sostegno di questa tesi, anche il fatto che i BCAA sono ormai saldamente entrati nel trattamento di alcune patologie e complicanze epatiche: cirrosi ed encefalopatia epatica su tutte (2). Quindi fanno male? No, fanno bene al fegato!
I BCAA fanno male ai reni?
Altra domanda molto frequente alla quale è opportuno dare una risposta. I BCAA come già detto sono un gruppo di amminoacidi.
E proprio per la loro caratteristica di essere estremamente efficaci, andando ad essere captati dal tessuto muscolare, non creano danno renale. Proprio per il coinvolgimento dei reni nel metabolismo amminoacidico, è stata proposta una supplementazione di BCAA per i pazienti con insufficienza renale cronica (IRC). I BCAA si sono rivelati utili per migliorare lo stato nutrizionale dei pazienti con IRC, in quanto riducendo il catabolismo muscolare miglioravano anche la prognosi di questi pazienti (3). È chiaro che in eccesso potrebbero essere controproducenti, ma come ogni cosa anche l’integrazione deve essere fatta con criterio.
I BCAA fanno male al cuore?
Anche qui, bisogna smentire categoricamente questa fandonia. Il tessuto cardiaco è un tessuto muscolare e come tale ha bisogno di essere mantenuto da un costante apporto di amminoacidi.
I BCAA potrebbero essere un importante substrato energetico alternativo per il cuore in seguito ad ischemia. In più potrebbero esercitare un effetto anabolico sulle proteine del miocardio (4). In questo senso quindi, somministrare BCAA in pazienti che soffrono di scompenso cardiaco, infarto e ischemia, non solo è assolutamente privo di rischio ma è estremamente consigliato per il recupero e la prognosi.
Un utilizzo sensato di BCAA è assolutamente privo di rischi, anzi terapeutico in tanti casi. In altri invece l’integrazione può non portare i benefici sperati e può essere vana, ma questo è un altro discorso. L’integrazione alimentare è un’ampio capitolo della nutrizione sportiva, ma va sempre fatta con un certo criterio. E non è mai scontato dirlo e ribadirlo.
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Bibliografia
1. Amino Acids. 2016 Jan;48(1):41-51. doi: 10.1007/s00726-015-2067-1. Epub 2015 Aug 9.
2. J Nutr. 2006 Jan;136(1 Suppl):295S-8S.
3. J Nutr. 2006 Jan;136(1 Suppl):299S-307S.
4. Ann Univ Mariae Curie Sklodowska Med. 2004;59(2):91-5.