Quello che non va detto sull’obesità

Emilio Chininea
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L’obesità è considerata una vera e propria epidemia che cresce anno dopo anno con una velocità disarmante. Non è questione di virus e né di batteri in questo caso, ma di tanti fattori che tra loro sono concatenati e riguardano il nostro confortevole stile di vita adottiamo senza accorgerci ormai da decenni.

Si definisce una patologia multifattoriale perché non esiste un solo fattore che, modificandolo, può risolvere il problema del peso in eccesso. L’alimentazione è sicuramente quello più incisivo ma purtroppo migliorarla non sempre risolve il problema, o lo risolve solo in parte.

E così le persone con forti problemi di peso continuano a crescere, anche se di pari passo non aumenta la consapevolezza del fenomeno. Ci sono ancora diversi falsi miti sull’obesità che devono essere sfatati, affinché chiunque possa capirne di più su questa patologia.

In questo articolo ne ho raccolti tre ai quali fa seguito il perché sono falsi e perché rimangono solo dei miti.

1. L’importante è essere in salute.

Purtroppo chi ha un peso in eccesso non è in salute, mai. È vero, puoi essere obeso e avere tutti i parametri nella norma, ma la abbondante massa grassa ha comunque un impatto negativo. L’organismo in molti casi riesce a mantenere glicemia, colesterolo, trigliceridi, nella norma ma questo fino a un certo punto.
Il problema dell’obesità è che è già di per sé una patologia, una malattia multifattoriale (ovvero per la quale non si può stabilire una sola causa) che predispone ad altre patologie.
Lo stato infiammatorio di chi ha grasso in eccesso è silente, ma in grado di procurare danni al corpo anche quando le analisi del sangue sono normali.

2. Chissà quanto mangia!

Beh non è sempre così. Sicuramente una gran parte di chi è obeso mangia quantità maggiori rispetto alla media, ma la questione sta spesso nella qualità degli alimenti.
Molti cibi (e bevande) dei quali si abusa per “dipendenza” hanno un’alta densità calorica e un basso indice di sazietà. Tradotto: in piccole quantità contengono molte calorie e di conseguenza saziano poco.
Spesso è difficile conoscere le porzioni reali, ma molte volte le quantità non sono abnormi. Semplicemente ci si sazia con quantità relativamente normali quando le calorie introdotte sono già elevate. E così ripetere queste abitudini per tanto tempo in una situazione che si compromette di giorno in giorno, in una persona sedentaria, non può che portare ad un aumento graduale del peso.

3. Le ossa grosse e la genetica

Che l’obesità sia correlata all’espressione di qualche gene ormai è stato appurato, ma dare la colpa al gene dell’obesità o meglio ancora all’ossatura grossa è un azzardo ed è infatti totalmente falso. Tutti i geni devono essere “attivati” per esprimersi, quindi se da un lato può esserci ereditarietà, dall’altro è lo stile di vita errato a provocarlo.

Alimentazione e sedentarietà sono i fattori legati allo stile di vita, quindi quelli sui quali puoi agire, modificandoli. Rassegnati su quelli che non puoi modificare (la genetica), sperando che nel frattempo la ricerca nel campo della genetica faccia passi da gigante e possa “spegnere” con molta facilità e senza conseguenze questo gene che causa l’aumento di peso.

Non sottovalutare mai il peso in eccesso e utilizza il calcolo del BMI (Indice di Massa Corporea) per conoscere il tuo oppure affidati ad un nutrizionista che oltre a consigliarti in tal senso, potrà indirizzarti verso uno stile alimentare più corretto.

Emilio Chininea
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Il dott. Emilio Chininea è un nutrizionista, specializzato Scienze dell'Alimentazione. Si occupa di portare benessere attraverso il cibo a chi sceglie di seguire il suo metodo: BenessereTotale.
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