Grasso a livello addominale ed insulino-resistenza: rischio cardiovascolare.
Giuseppe viene da me a maggio 2018, prima di compiere 30 anni. Arriva su consiglio medico, con la necessità di dimagrire in vista di un’operazione imminente.
Oltretutto si sente troppo appesantito, dopo anni di studio intenso e di mancanza di attività fisica.
Cattiva alimentazione e inattività, oltre a farlo aumentare di peso, hanno causato stitichezza e una fame che per quanto intensa gli faceva spesso perdere la concentrazione. Tutto questo inoltre aveva provocato l’alterazione di glicemia e insulinemia, quindi un quadro di insulino-resistenza (qui ti spiego di cosa si tratta) un pò preoccupante vista l’età giovane.
Dopo un’attenta analisi delle misurazioni corporee, constato che l’accumulo di grasso a livello addominale supera i 94 cm, limite oltre il quale alcuni studi scientifici la considerano un fattore di rischio cardiovascolare.
Cambio radicale dell’alimentazione
Per tutti questi motivi era necessario un intervento dietetico, così abbiamo dovuto cambiare radicalmente alcune abitudini. Infatti era solito consumare bibite zuccherate, biscotti, succhi di frutta e dolci vari.
Il consumo costante di questi prodotti lo portava anche ad avere fame praticamente ogni 2 ore e tutte le conseguenze sopra citate.
La parte difficile dell’eliminare questi prodotti è stato trovare dei sostituti. Non è bastato solo eliminare quello che gli faceva male, la difficoltà infatti è stata anche quella di trovare il giusto compromesso tra efficacia e gusto. Altrimenti avrebbe abbandonato dopo meno di 1 mese.
Sacrifici ben ripagati: normopeso e insulino-resistenza migliorata
Così dopo 2 mesi siamo subito rientrati in una situazione di normopeso, perdendo quasi 8 kg e 6 cm di circonferenza vita.
Dopo 4 mesi la sua glicemia era tornata normale (< 100) e l’insulina si è dimezzata, così da migliorare notevolmente il quadro di insulino-resistenza.
Così ci troviamo, dopo 6 mesi, ad aver perso 16 kg e 13 cm di circonferenza vita.
Un risultato eccezionale, considerando che oltre ad aver migliorato tutti i fattori di rischio (glicemia, insulinemia, circonferenza vita) è migliorata notevolmente anche la sua vita: ha riacquistato regolarità intestinale, energia, concentrazione e autostima.
Il fatto che il piano alimentare sia personalizzato fa sì che lui possa continuare tranquillamente a seguirlo, senza necessità di abbandonarlo e ritornare a mangiare come prima.
Ma non è finita qui…
Questo cambiamento radicale ha avuto risvolti estremamente positivi tant’è che dopo tanti anni è tornato ad allenarsi in palestra. Così possiamo continuare a migliorare la sua forma fisica e impostare nuovi obiettivi.
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