E questo sarebbe aggiornamento?

Emilio Chininea
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L’inutilità dell’aggiornamento obbligatorio medico racchiuso in qualche esperienza personale. Ha senso accumulare ECM per tenersi aggiornati?

 

Mi tocca dire una cosa.
Gli ECM (i crediti obbligatori per i professionisti che operano nella sanità) sono inutili. Attenzione, non è l’aggiornamento a essere inutile ma il modo in cui vengono organizzati i convegni per acquisire i crediti.

In pratica tu sei obbligato a seguire dei corsi (la maggior parte a pagamento) ma non sei obbligato a prestare ascolto. Alla fine bisognerà compilare un questionario di valutazione per verificare cosa hai appreso. Altrimenti niente ECM. Ma è da stupidi non superarlo, perchè le risposte vengono dettate dai relatori alla fine del convegno. Su una cinquantina di convegni a cui ho preso parte solo ad uno non è stato così, ma bisognava compilare il questionario per quello che si era appreso (giustamente).

Dicevo, non sei obbligato a prestare ascolto. In un convegno che trattava di nutrizione nelle patologie cardiovascolari, ho assistito a tante relazioni. Se ne saranno salvate 2-3 forse, compresa l’ultima. Proprio l’ultima dei quattro giorni. Ho assistito all’ignoranza abbinata alla maleducazione e mi complimento col relatore che ha bloccato la sala con un “Ma non vi vergognate?“, disturbato costantemente da un vociare da mercato.
Giusto per informazione, il relatore stava parlando di alimentazione nello scompenso cardiaco. Esortava ad utilizzare gli integratori di aminoacidi per evitare complicanze. Argomento tutt’altro che attuale nella pratica clinica. C’è ancora troppa diffidenza, perfino a prescrivere 5 (cinque!) grammi di aminoacidi. Lo zucchero invece serve al cervello.

Comunque, puoi anche seguire le relazioni con interesse e non apprendere niente oppure apprendere male. Per esempio puoi sentirti dire che “la dieta è ininfluente per trattare l’ipercolesterolemia, perchè togliere il colesterolo dalla dieta la migliora del 5%“. Ascoltare la vecchia bufala di facebook del latte ribollito fino a cinque volte e il seguito dello stupore della sala piena zeppa di medici. Oppure avere la fortuna di assistere ad una lectio magistris di un professorone che ti esorta alla dieta 3 kg/3 giorni, “se il vestito per il matrimonio vi sta stretto“.

Io penso di avere un pò di preparazione nel mio campo o comunque la voglia di trovare un riscontro di quello che sento. Ma in tanti questa voglia non ce l’hanno, altrimenti non direbbero tutte queste fesserie.

E questo sarebbe aggiornamento?

 

9 ottobre 2013

L’esperienza appena raccontata non è l’unico caso a cui ho preso parte.

Qualche tempo dopo sono andato ad un convegno sull’ipertensione. Niente di che ma comunque, a parte alcuni argomenti esclusivamente medici, sono stati riportati alcuni casi clinici. Ho aspettato la fine di tutte le relazioni per porre una domanda più che lecita, direi:

Scusate, ma credo si sia parlato poco di alimentazione” (mi riferivo ai casi clinici soprattutto, i quali pazienti erano stati trattati solo in alcuni casi con una semplice dieta ipocalorica e iposodica).

Mi hanno letteralmente assalito: “Ah, stai parlando con uno che sostiene la dieta mediterranea da quando ero alto così“. Un altro: “Vabbè ma quello è scontato” (riferendosi sempre al mio intervento).

Insomma, l’alimentazione è così importante che è meglio non parlarne nemmeno. Soprattutto in un convegno medico dove l’aggiornamento dovrebbe essere d’obbligo.
Il dibattito si incentrava sul “la raddoppiamo la dose di questa compressa?“, dato che la pressione, in qualche caso, stentava a scendere. Il succo del mio intervento era molto semplice:

– Siamo sicuri che si è fatto di tutto, dal punto di vista nutrizionale?

– Possibile che il raddoppio delle dosi del farmaco debba essere l’unico modo per curare l’ipertensione arteriosa? Forse l’unico che conoscete.

– E se non scende che facciamo? Triplichiamo?

Capite ora l’inutilità dell’aggiornamento obbligatorio?

 

24 aprile 2015

Dopo averle sentite tutte su convegni ed ECM (che stanno assumendo sempre più i contorni tragicomici) capita anche di imbattersi in un convegno-party. O almeno così mi pare di aver capito.
Eh, perchè mi è stato detto dall’agenzia organizzatrice che l’ingresso è solo su invito da parte degli sponsor. Pare che tu, comune mortale con fame di ECM e di scienza, non possa partecipare.
Evidentemente vogliono solo “cente che porti la crana”.

Emilio Chininea
Emilio Chininea
Il dott. Emilio Chininea è un nutrizionista, specializzato Scienze dell'Alimentazione. Si occupa di portare benessere attraverso il cibo a chi sceglie di seguire il suo metodo: BenessereTotale.
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