Considerazioni sulla moda del gluten-free

Emilio Chininea
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La moda di mangiare senza glutine non è così innocua. Anche il rinunciarvi può costituire dei rischi, vediamo quali sono.

Quando si dice che con la nutrizione non si scherza, non è una frase fatta. Molti continuano a fare di testa propria, seguendo la moda del bio, del gluten-free (senza glutine), del lactose-free (senza lattosio), dell’alimentazione vegana (perché di moda si tratta) e via dicendo. E quando dico moda, intendo dire che questi alimentarismi vengono seguiti senza un criterio specifico. Semplicemente perché “così dicono”.

Mi soffermo sul gluten-free, facendo delle considerazioni che secondo me sono molto importanti.
Questa assurda idiozia di eliminare il glutine dalla dieta (senza una comprovata diagnosi di celiachia o gluten-sensitivity) in quanto sarebbe tossico per tutti, non è così innocua.

Togli il glutine e ti sentirai veramente bene“. Nella stragrande maggioranza dei casi, rinunciare al glutine determina uno stato di benessere ma è puro effetto placebo come bere acqua e limone la mattina. Questo comportamento viene suggerito ovunque e da chiunque non sia un professionista, ovviamente. Senza nessuna ragione decidi di eliminarlo dalla tua alimentazione e scopri che magicamente stai meglio (indipendentemente dal fatto che tu sia celiaco o meno).

Ma se, casualmente, tu fossi veramente celiaco è probabile che con buona probabilità non lo scoprirai mai. E ti spiego il perché.

 

Perché mangiare senza glutine se non sei celiaco è rischioso

– Intanto perché il fatto che tu escluda alimenti senza glutine non significa che tu stia seguendo un protocollo gluten-free. Una dieta senza glutine deve escludere anche il rischio di contaminazione, ovvero anche quantità di glutine molto piccole presenti ad esempio in un cucchiaio non lavato bene, usato precedentemente per la pasta. Quindi la “prova” di seguire una dieta senza glutine fallisce e avrai fatto sacrifici per nulla. Se non sei celiaco non porterà conseguenze, ma…

– … Se sei così attento da seguire una dieta gluten-free in maniera perfetta c’è un ulteriore rischio. Ad esempio, se un tuo familiare di I grado scopre di essere celiaco e per sicurezza viene chiesto di fare lo screening anche ai parenti (cioè anche a te) sono cavoli amari. La diagnosi richiede tempi lunghi perché bisogna dimostrare che il tuo intestino sia “appiattito” in seguito a reintroduzione di glutine. E per dimostrare questo bisogna aspettare almeno 6 mesi, mangiando con glutine.

 

L’importanza di farsi seguire da un professionista della nutrizione

Ma questi problemi non li creano solo i pazienti che fanno di testa loro. Esistono medici (!) che suggeriscono di seguire una dieta senza glutine semplicemente perché il paziente è anemico o perché ha disturbi gastrointestinali. Follia pura, da radiazione.

In questo modo, un paziente che segue (e lo segue, eccome se lo segue!) il consiglio/prescrizione del medico potrà scoprire con certezza di essere celiaco dopo diversi anni.
Anche perché, va precisato, la regressione dei sintomi in seguito a dieta senza glutine non significa che quel paziente sia celiaco.

Rivolgiti sempre ad un professionista della nutrizione prima di qualsiasi scelta alimentare che potrà sembrarti apparentemente benefica o innocua, perché con l’alimentazione non si scherza.

▶ Evita il fai da te e contattami qui, troveremo il tuo corretto modo di alimentarti senza inseguire le mode del momento.

 

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Il dott. Emilio Chininea è un nutrizionista, specializzato Scienze dell'Alimentazione. Si occupa di portare benessere attraverso il cibo a chi sceglie di seguire il suo metodo: BenessereTotale.
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