7 falsità raccontate in “What the health”

Emilio Chininea
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Il documentario affronta il tema dell’alimentazione vegana riportando numerose nefandezze. Approfondiamo quelle più esilaranti e svisceriamole.

Mi piacerebbe pensare che un documentario che tratta di salute (come puoi immaginare dal titolo “What the health“, attualmente in onda su Netflix) affronti tematiche a 360 gradi senza essere necessariamente di parte. Invece dopo qualche minuto il modo di affrontare questa tematica mi appare chiaro: lo scopo è quello di incutere terrore nel telespettatore, facendo passare il messaggio che mangiare cibo di origine animale porta alle peggiori malattie e alla morte.

Nessuno crederebbe a questo documentario se non fosse che a mandare questi messaggi di morte siano dei “luminari”, dei “ricercatori”, degli “scienziati” (mi perdonerai se ho usato tutte queste virgolette) che ne rafforzano i concetti con molta convinzione.

Per chi non l’avesse visto è un documentario che focalizza l’attenzione, intervistando peraltro molti esperti, su quanto il mangiare salutare possa influenzare positivamente la nostra qualità e aspettativa di vita. O meglio, sul fatto che mangiare vegano sia l’unica scelta per condurti alla salute.

A meno che la nutrizione non sia il tuo pane quotidiano (e allora riesci a distinguere cosa è attendibile e cosa no), questo documentario può sortire due effetti possibili:

1. Se sei vegano rafforza ancora di più la tua volontà nell’esserlo;

2. Se mangi, come la gran parte, prodotti di origine animale finisci per convincerti che mangiare vegan è l’unica scelta per stare in salute.

 

Peccato che sia un vademecum di messaggi con il solo scopo di incutere terrore verso qualsiasi forma di cibo animale. Paragonando le uova alle sigarette, definendole quindi cancerogene: “Mangiare un uovo al giorno può essere negativo come fumare 5 sigarette al giorno“.
Si arriva anche a parlare del formaggio “una specie di pus di mucca coagulato“, ma non si è ancora toccato il fondo perché il macabro deve ancora arrivare.
Ad un certo punto uno degli intervistati afferma: “Noi tutti amiamo un frullato di frutta o di verdura ma se pensi di mettere un pezzo di carne o di pesce in un frullatore e di macinarlo è disgustoso“. E mentre lo racconta le immagini a confermare e a rafforzare quanto detto dal tizio.

Ma queste bassezze e oscenità hanno solo l’obiettivo di terrorizzare il telespettatore, con un vero pugno allo stomaco. Le falsità di cui ho parlato nel titolo sono concetti sparati qua e là per sostenere la tesi del veganismo. Si tratta di balle al quadrato che ho racchiuso in 7 punti (ma sarebbero potuti essere di più) ai quali ho dato una mia opinione dettata dalla scienza, quella vera:

 

1. Il legame tra il mangiare carne e lo sviluppo di diabete è innegabile. È causato da una dieta che aumenta i grassi nel sangue. Sto parlando di una tipica dieta a base di carne animale“.

E nel mentre scorrono immagini di carne trasformata, hamburger grigliati, pancetta fritta. Tutto per depistare il telespettatore e convincerlo che la carne faccia male. È un messaggio totalmente fuorviante, oltre che falso, perché si tira in ballo un alimento sol perchè ricco di grassi saturi. Questi alimenti sarebbero (secondo gli autori) la causa del diabete di tipo 2. Quindi, se il diabete fosse causato da una dieta che aumenta i grassi nel sangue mangiando abitualmente carne magra non mi succede nulla, giusto? Evidentemente per alcuni la carne è carne, senza nessuna distinzione. Poi però magari si è capaci di trovare differenze tra una lattuga romana e una iceberg.

 

2. “Il diabete non è causato e mai lo sarà dal mangiare una dieta ricca di carboidrati o di zuccheri“.

Altro messaggio totalmente falso. Perché, anche se non è mia intenzione fare terrorismo psicologico inverso, l’eccesso di carboidrati ha l’effetto di aumentare la lipogenesi (la produzione di grasso), con aumento proprio dei grassi di deposito. E indovinate quali? Proprio i grassi saturi. Quelli che vengono ritenuti responsabili di indurre la resistenza all’insulina e quindi diabete (vedi il punto 1.).

 

3. “Questa idea che i carboidrati fanno ingrassare è ridicola. Il tuo corpo non può trasformare quei carbo in grasso, a meno che tu non stia esagerando con le calorie.

Come sopra. L’eccesso di carboidrati e zuccheri dirotta il metabolismo verso la lipogenesi, in modo che vengano stoccati sotto forma di grassi. Non serve esagerare con le calorie, basta esagerare con i carboidrati.

 

4. Quando mangi lo zucchero non ti viene subito l’infiammazione. Quando si mangia lo zucchero non si formano placche nei vasi. Quando si mangia zucchero l’organismo ne immagazzinerà la maggior parte sotto forma di glicogeno. Il resto lo brucerà. Il fatto di concentrarsi sullo zucchero ha fatto distogliere l’attenzione su carne, pollame, latticini, ecc..“.

Falso. Tutto falso. L’assunzione di zucchero è fortemente legata all’infiammazione, attraverso l’inevitabile aumento di insulina che è pro-infiammatoria. E non è neanche vero che non si formano placche nei vasi, perché la biochimica ci spiega benissimo che i carboidrati in eccesso causano aumento delle VLDL, le lipoproteine che nel loro percorso in circolo formano poi le LDL (quello che comunemente si chiama colesterolo cattivo) che in presenza di fattori ossidanti (ad esempio il fumo) si depositano sulle arterie formando appunto la placca. Smontata anche questa falsa pseudoteoria. Poi il passaggio da zucchero a carne, pollame e latticini fa capire che si sta passando da un argomento all’altro per cambiare velocemente un discorso scomodo.

 

5. La caseomorfina può giocare un ruolo importante nella SIDS (la morte improvvisa dei neonati) e nell’autismo.

La Caseomorfina è un composto che si forma a partire dalla caseina quando questa viene in contatto con la morfina naturalmente prodotta dal nostro organismo. La caseomorfina arriva al cervello e lega gli stessi recettori che legherebbero la morfina. Da ciò viene dedotto che il latte e i suoi derivati sono pericolosi e creano dipendenza. Peccato che tra i vegetali ci sia una sostanza della quale non viene fatta neanche menzione: il glutine. Anche quest’ultimo forma la gluteomorfina (che ha il medesimo effetto della caseomorfina) e questo andrebbe detto, invece no. Disinformazione totale.

 

6. “I latticini biologici contengono grassi saturi, colesterolo, galattosio, tutte cose da evitare. Così come i latticini convenzionali

Da quando il galattosio è diventato da evitare? No, perché sembra ci si debba inventare qualsiasi cosa, anche la più insensata, pur di screditare i prodotti animali.

 

7. “Qualsiasi proteina prendi da un animale è una proteina vegetale riciclata. Se mangi in modo caloricamente adeguato anche cose come il riso integrale e i broccoli ne avrai abbastanza, di proteine, sia a livello quantitativo e qualitativo. 2000 kcal di riso integrale e broccoli saranno circa 80 g di proteine al giorno, incluso di AA essenziali per mantenere un’ottima salute“.

Avesse nominato i legumi avrei anche potuto capire, ma i broccoli (i broccoli!). Ma dico come si ha il coraggio di parlare di apporto proteico dei broccoli? Ricorda: una proteina non è una proteina! Gli amminoacidi essenziali sono presenti anche nei vegetali effettivamente, solo che è difficile apportarli in quantità soddisfacente: si deve fare molta attenzione e ci sono più aspetti da considerare.

 

Insomma, il punto non è se sia meglio l’alimentazione vegetale o quella animale. Non è una sfida, ma conoscere entrambi i mondi ci permette di capire come integrarli nel modo giusto. Non critico assolutamente chi sceglie di mangiare vegan, ma per sostenere la propria scelta non bisogna fare proselitismo. In particolare diffondendo terrore e falsità.

Questa storia di separare l’alimentazione vegana da quella animale, paragonandola, è veramente insopportabile. Sono due mondi separati che vivono in un sincronismo perfetto e scegliere l’uno o l’altro non porterà al salvataggio del mondo.

 

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Emilio Chininea
Il dott. Emilio Chininea è un nutrizionista, specializzato Scienze dell'Alimentazione. Si occupa di portare benessere attraverso il cibo a chi sceglie di seguire il suo metodo: BenessereTotale.
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